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Per raggiungere gli obiettivi previsti in ogni fase del trattamento, il contributo attivo della persona è fondamentale ed esso stesso ha un valore terapeutico imprescindibile.
Il primo obiettivo della TCCEO è quello d’identificare con precisione a quale delle otto grandi categorie principali è attribuito il deficit nella distribuzione e nell’uso dell’attenzione mentale della persona in trattamento (fase diagnostica del trattamento). L’utilizzazione di una "mappa diagnostica olistica" consente al terapeuta d’integrare le conclusioni già emerse dall’applicazione degli strumenti diagnostici tipici dell’assessment cognitivo-
Il secondo obiettivo è quello di decidere a quale livello ambientale (P C o A) è più opportuno iniziare a eseguire l’intervento terapeutico o correttivo e con quale ordine si deve poi proseguire (fase della scelta propedeutica degli ambienti da trattare).
Il terzo obiettivo riguarda la scelta di quali metodi, strategie e tecniche specifiche insegnare alla persona in trattamento, individuando anche a quali tradizioni scientifiche (comportamentale, cognitiva o altre) e sapienziali (cristianesimo, induismo, buddhismo, taoismo, sciamanismo, ecc.) è più opportuno riferirsi per quella particolare persona e per la sua attuale condizione (fase delle scelte metodologiche). E’ fondamentale chiarire che le scelte metodologiche relative alle tradizioni sapienziali sono effettuate in accordo con la persona e nel pieno rispetto delle sue credenze e dei suoi valori di riferimento.
Queste scelte sono in funzione del quarto obiettivo: ripristinare e/o potenziare, nel più breve tempo possibile, la naturale predisposizione della persona al mantenimento di un accettabile equilibrio olistico del processo attentivo. Nonostante la TCCEO non è direttamente interessata a eliminare immediatamente sintomi e disturbi, essa si adopera velocemente al fine di ridurre l’impatto di eventuali sintomi invalidanti (ovvero di quelli che interferiscono pesantemente sull’equilibrio olistico e che impediscono il proseguimento del trattamento) e di recuperare e/o migliorare lo stato generale di salute psicofisica (fase del trattamento sintomatico invalidante).
Alla persona in trattamento è fornita la conoscenza specifica per utilizzare autonomamente, in modo semplice e veloce, la "mappa diagnostica olistica", con la quale può avere, sempre e in tutte le situazioni, la piena consapevolezza del livello di equilibrio del suo processo attentivo e può apportare, in tempo reale, i dovuti accorgimenti per correggere gli squilibri eventualmente esistenti a uno o più livelli ambientali.
Quest’obiettivo è raggiunto concretamente attraverso l’insegnamento d’istruzioni operative (che si servono dei metodi, delle strategie e delle tecniche specifiche stabilite nella fase delle scelte metodologiche) con le quali apprendere le modalità di mantenimento dell’equilibrio olistico del processo attentivo.