Nunzio Bonaventura

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La classificazione dei disturbi mentali nella TCCEO

Come intervengo > La TCCEO

Ai fini del trattamento con la TCCEO, tutti gli stati (o i disturbi mentali) possono essere classificati in sessantaquattro categorie, ma nella pratica clinica essi sono sintetizzati in otto grandi categorie principali.
Queste otto categorie sono il risultato di una carenza o di un eccesso nella distribuzione e nell’uso dell’attenzione mentale riguardo ai TRE livelli ambientali: l’
ambiente interno (P), l’ambiente intermedio (C) e l’ambiente esterno (A).
Le categorie principali hanno però una struttura flessibile e modificabile e, in particolari condizioni o a seguito del trattamento con la TCCEO, è possibile il passaggio da una categoria, in cui il processo attentivo è più compromesso, ad altre, nelle quali può esserlo di meno o affatto (come il colore rosso passando per l’arancio può diventare giallo).
Ognuna di queste categorie principali può poi includere stati (o disturbi mentali) che, a prima vista, sembrerebbero avere tra loro poco o nulla in comune, mentre uno stesso stato (o un identico disturbo) può essere inserito in più categorie in funzione della fase considerata.

L’inserimento in una delle otto categorie può riferirsi alla formulazione di una diagnosi di uno stato acuto o di uno stato cronico.
La diagnosi di uno
stato acuto si riferisce ad una situazione particolare, contingente e momentanea (per esempio, un stato di alterazione momentaneo causato da una costellazione di sintomi tipici di un attacco di panico).
In questo caso si può trattare di un disagio passeggero risolvibile in poco tempo.
La diagnosi di uno
stato cronico invece, riguarda uno stato di alterazione stabile (ad esempio, quello causato da una preoccupazione frequente, duratura e molto intensa di avere altri attacchi di panico dopo aver avuto il primo) che prevede invece un intervento più significativo.
Indipendentemente dal tipo di diagnosi, per ottenere un adeguato equilibrio olistico del processo attentivo,
l'attivazione fisiologica dell'organismo (soprattutto del sistema nervoso centrale e periferico) deve essere ottimale: un’attivazione eccessiva pregiudica la prestazione attentiva (per l’elevato livello di distraibilità) tanto quanto un’attivazione carente (perché l’atto attentivo non può essere  iniziato o mantenuto nel tempo).
Le otto grandi categorie principali in cui possono essere classificati e sintetizzati tutti gli stati (o i disturbi mentali) sono le seguenti:

1. Iperattenzione agli ambienti interno, intermedio e esterno

+

P

+

C

+

A

2. Iperattenzione agli ambienti interno ed intermedio

+

P

+

C

-

A

3. Iperattenzione agli ambienti interno ed esterno

+

P

-

C

+

A

4. Iperattenzione agli ambienti intermedio e esterno

-

P

+

C

+

A

5. Ipoattenzione agli ambienti intermedio ed esterno

+

P

-

C

-

A

6. Ipoattenzione agli ambienti interno ed esterno

-

P

+

C

-

A

7. Ipoattenzione agli ambienti interno ed intermedio

-

P

-

C

+

A

8. Ipoattenzione agli ambienti interno, intermedio e esterno

-

P

-

C

-

A

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