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Il Biofeedback Cardiaco è una tecnica di rilevazione elettronica e computerizzata attraverso la quale vengono registrati i livelli di alcuni parametri dell’attività cardiaca e restituiti al soggetto sotto forma di segnali acustici e/o visivi.
Attraverso il Biofeedback Cardiaco il soggetto è messo in condizione di conoscere tali livelli e può effettuare (utilizzando i feedback acustici e/o visivi) volontariamente dei cambiamenti, riducendoli o aumentandoli.
Il tessuto muscolare cardiaco (miocardio), generando spontaneamente e ciclicamente impulsi elettrici, si contrae ritmicamente allo scopo di fornire, attraverso il sangue, nutrimento e ossigeno ai tessuti dell'intero organismo.
Sull’attività del miocardio esercita un ruolo modulatore il Sistema Nervoso Vegetativo, le cui sezioni Simpatica e Parasimpatica svolgono un duplice e opposto controllo sul ritmo e sulla forza di contrazione cardiaca: mentre la stimolazione Parasimpatica ha un effetto inibitorio sul ritmo di contrazione del cuore e agisce prevalentemente sui nodi Seno-
Tra le diverse misure dell'attività cardiaca (Frequenza Cardiaca, Ampiezza dell'onda T, Gittata Sistolica, Gittata Cardiaca, Sistole Elettromeccanica, Tempo di Eiezione Ventricolare Sinistra, Periodo Pre-
La FC può essere definita il numero di battiti cardiaci per unità di tempo (un minuto) ed è strettamente legata all'attività metabolica, alle richieste energetiche dell'organismo, all'attività respiratoria e alle modalità di risposta della persona alle stimolazioni ambientali.
Si riscontrano due tipi differenti di risposta della FC a stimolazioni ambientali:
1) la RISPOSTA DI DIFESA a stimoli spiacevoli, intensi o nocivi. Questa risposta si contraddistingue per l'Incremento della FC;
2) la RISPOSTA DI ORIENTAMENTO in presenza di stimoli nuovi o significativi, di debole o moderata intensità. Questa risposta si caratterizza per una Riduzione della FC.
Tradizionalmente la FC è stata considerata indicativa di modificazioni cognitive, soprattutto dell'attenzione e della vigilanza, e sembra avere un ruolo modulatore dell'attività cognitiva e della risposta comportamentale ad essa correlata.
In compiti di tipo sensoriale e attentivo si nota una riduzione della FC; al contrario, nei compiti cognitivi che prevedono uno sforzo di elaborazione (calcolo aritmetico, problem solving) viene osservato un incremento della FC.
Altri studi hanno rilevato una dissociazione tra gli indici fisiologici: in compiti attentivi, a fronte di una riduzione della FC, è stato riscontrato un aumento della Conduttanza Cutanea (sudorazione alle dita e al palmo delle mani); viceversa, nel caso di compiti cognitivi, i due indici crescevano insieme.
Il Biofeedback Cardiaco è utile per potenziare l'apprendimento di tecniche di rilassamento (Rilassamento Progressivo di Jacobson, Training Autogeno di Schultz, Tecniche di Rilassamento Immaginative, ecc.) o di meditazione, favorendo una riduzione e regolarizzazione dell’attività cardiaca.
Dal punto di vista clinico, il Biofeedback Cardiaco, in particolare quello della FC, è stato utilizzato per aiutare i pazienti a controllare le loro risposte cardiache in modo da renderle più normali, soprattutto nei disturbi cardiaci come le aritmie sopraventricolari, la tachicardia parossistica, i battiti ectopici ventricolari, ma anche nella cura dell'ipertensione arteriosa.
Infine, il Biofeedback Cardiaco è anche importantissimo per la riabilitazione del Sistema Nervoso Vegetativo in caso di scompensi fisiologici ed emotivi causati da traumi psicofisici (Disturbo Post-